Consulenza

“Dietro ogni malattia ci sono le nostre paure le nostre ansie i nostri desideri, le nostre emozioni represse e le interferenze degli altri sulle nostre vite.
La salute vera è la felicità: fare le cose che veramente amiamo, stare con le persone a cui vogliamo veramente bene.”
Dott. Matteo Placentino Floriterapista
“Non si può attendere passivamente che qualcosa accada: è necessario volere che ciò avvenga ed operare con tutto noi stessi in quella direzione”
La Floriterapia Quantica ®
può essere il Tuo strumento per scoprire l’animo gioioso e libero del bambino presente dentro di te.
Le essenze vengono preparate con la cura e l’amore necessari a introdurre nell’acqua le giuste frequenze.
L’acqua contenuta nel boccettino viene originariamente privata delle vecchie memorie, per permetterle di accogliere a pieno le nuove frequenze.
Il floriterapeuta, ha il compito di aiutare la persona a mettere in luce le proprie emozioni represse e per questo motivo è importante non solo prescrivere un determinato fiore ma verificare anche se quello è il momento giusto per assumerlo o se sia necessario attendere, proponendo alla persona di lavorare su altri aspetti preliminari.
Una volta verificato ciò bisognerà decidere con che diluizione o concentrazione prescrivere l’essenza, tra 13 diverse, e che tipo di lavorazione, tra 3 diverse, adottare per il passaggio delle informazioni dal fiore all’acqua e permettere che questo si adatti alla personalità ed al vissuto della persona che dovrà assumerle. Per giungere a tali obiettivi, ed ai conseguenti risultati, è essenziale unire alla conoscenza dei fiori la chinesiologia ed il metodo intuitivo, tecniche fondamentali nella fase preliminare della consulenza.
A me come terapeuta, così come soleva affermare Bach, non interessa l’interpretazione psicologica della malattia ma il significato dei sintomi del corpo attraverso l’anima. Il mio compito è quello di ricercare l’opposto di ciò che appare. Ad esempio se la persona è pronta ad affrontare la propria paura ciò che i fiori consentiranno non è di combattere il nemico paura ma sviluppare il coraggio, magari attraverso il fiore Mimulus o uno degli altri 16 (diversi a seconda dall’ambito in cui tale emozione si sviluppa), provenienti da varie parti del mondo. Se il paziente è depresso non combattiamo la depressione ma, attraverso i fiori, (ad esempio la genziana combinata con altri fiori) permettiamo al medesimo di sviluppare l’allegria fornendo energia ad un corpo stanco (la depressione è prima di tutto una difesa del corpo che in uno stato di bassa energia riduce al minimo la propria attività vitale per poter sopravvivere). Se ho una madre vincolante le informazioni che il mio fiore dovrà darmi sono il lasciar andare, quindi il fiore della cicoria potrebbe essere quello più adatto.
Le essenze floreali non portano solo energia ma soprattutto principi di informazione e conoscenze che, in realtà, sono già presenti nel paziente e che il floriterapeuta attraverso i fiori deve solamente aiutare a far emergere. Di solito mi capita di porre lo sguardo in un punto diverso da quello proposto dal paziente questo perché la nostra parte inconscia è spesso astuta e fa raccontare alla persona circostanze e fatti ponendoli come insignificanti mentre in realtà sono importanti al fine di favorire la crescita e l’evoluzione del paziente verso la felicità e la guarigione.